Il PTOF - Piano Triennale dell'Offerta Formativa è stato introdotto dallaa Legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” che ne ha tracciato le nuove linee per l’elaborazione. Il PTOF ha durata triennale anche se può essere aggiornato annualmente entro il mese di ottobre di ciascun anno scolastico.
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (d’ora in avanti PTOF) è un documento elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico, con un apposito Atto di indirizzo, ed approvato dal Consiglio d’Istituto.
Il PTOF è, di fatto, la carta d’identità della scuola: a partire dalla descrizione dell’identità venutasi a consolidare individua la parte programmatica e gli obiettivi di miglioramento definiti nel Rapporto di Auto Valutazione (d’ora in avanti RAV) e nel Piano di Miglioramento (d’ora in avanti PdM) di cui all’art.6, comma 1, del DPR n.80 del 28 marzo 2013.
Il PTOF della scuola quindi impegna la struttura organizzativa dell’istituto e le sue risorse in modo dinamico verso obiettivi di miglioramento e consolidamento.
Il PTOF si caratterizza come progetto unitario ed integrato, elaborato professionalmente nel rispetto delle reali esigenze dell’utenza e del territorio, con l’intento di formare persone in grado di pensare ed agire autonomamente e responsabilmente all’interno della società.
Il PTOF è quindi il progetto nel quale si concretizza il processo educativo della scuola, attraverso l’organizzazione delle attività in risposta ai bisogni degli alunni, delle loro famiglie e del territorio, mettendo a fuoco il disegno coerente delle scelte culturali, didattiche e organizzative. In altri termini esso definisce e presenta l'identità della scuola in un'ottica pienamente integrata e personalizzata al successo formativo degli studenti e delle studentesse.
Costituisce un punto di riferimento comune e uno strumento della professionalità docente che in esso riconosce uniformità di intenti e principi e continuità curricolare e didattica.
Secondo la definizione del Ministero dell'Istruzione il Rapporto di Auto Valutazione (d'ora in avanti RAV) è un documento "composto da più dimensioni ed aperto alle integrazioni delle scuole, in grado di fornire una rappresentazione della scuola attraverso un'analisi del suo funzionamento e costituisce inoltre la base per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il piano di miglioramento.".
Istituito con il DPR n. 80 del 28 marzo 2013, il RAV ha subito numerosi cambiamenti dopo l'introduzione della Legge 107 sulla "Buona Scuola".
La finalità del RAV è di analizzare e valutare ogni istituzione scolastica con lo scopo di programmare i nuovi obiettivi, sia che essi siano a breve che a lungo termine. Una volta compilato, il rapporto rimane visibile, consultabile e confrontabile, rendendo possibile il confronto con periodi precedenti e il monitoraggio dei miglioramenti e dell'evoluzione dell'istituzione scolastica in questione. Il suo scopo principale, oltre a questo, è far si che questa valutazione venga fatta in maniera collegiale per coinvolgere tutti i componenti della scuola, per avere un quadro quanto più realistico possibile.
Il RAV va compilato da tutte le istituzioni scolastiche, siano esse statali o paritarie per le quali verrà emanata una Nota specifica con tutte le indicazioni utili alla compilazioni in termini di modalità e tempistiche. Nello specifico, secondo la normativa in vigore, l'obbligo di compilare il RAV ricade materialmente sul Dirigente Scolastico e sul Nucleo Interno di Valutazione.
Il nucleo interno di valutazione (o NIV) è un gruppo di docenti scelto per svolgere le funzioni relative all'autovalutazione, per assistere il dirigente, definire gli obiettivi, monitorare i progressi e altri ruoli di rilevanza.
Nel compilare il RAV il Dirigente Scolastico e il NIV devono tenere conto di 5 fattori:
- Contesto e Risorse, ovvero i vincoli e le opportunità di miglioramento in funzione del contesto territoriale e istituzionale, per definire l'importanza dell'educazione e della formazione nella zona attraverso l'autovalutazione;
- Esiti, ovvero tutti i risultati scolastici degli alunni, sia quelli ottenuti internamente alla scuola che quelli ottenuti dalle prove di valutazione esterne come le prove INVALSI;
- Processi, ovvero un'analisi accurata della scuola in tutte le sue parti, dagli studenti, al PTOF fino alla gestione delle figure professionali, è una sorta di raccolta di tutti i dati essenziali su cui basare il Piano di Miglioramento;
- Processo di Autovalutazione, che parte dal confronto con le autovalutazioni precedenti delineando criticità, problemi e mancanze, per poi introdurre le future azioni correttive volte a concretizzare il miglioramento;
- Individuazione delle priorità, ovvero pianificare con strategie organizzative tutti i miglioramenti resi necessari dall'analisi e dall'autovalutazione definendo le priorità e le tempistiche di ciascun intervento.
A partire dall’inizio dell’anno scolastico 2015/16 tutte le scuole sono tenute a pianificare un percorso di miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV (Rapporto di Auto Valutazione).
Il miglioramento è un percorso di pianificazione e sviluppo di azioni che prende le mosse dalle priorità indicate nel RAV. Tale processo non va considerato in modo statico, ma in termini dinamici in quanto si basa sul coinvolgimento di tutta la comunità scolastica e fa leva sulle modalità organizzative gestionali e didattiche messe in atto dalla scuola utilizzando tutti gli spazi di autonomia a disposizione.
La responsabilità della gestione del processo di miglioramento è affidata al Dirigente Scolastico, che si avvarrà delle indicazioni del Nucleo Interno di Valutazione costituito per la fase di autovalutazione e per la compilazione del RAV, eventualmente integrato o modificato.
Il Dirigente Scolastico e il Nucleo Interno di Valutazione dovranno:
- favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di miglioramento;
- valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste nel PdM incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione;
- promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale.